Le Azzorre sono un arcipelago di 9 isole vulcaniche a metà strada tra l’Europa e il Nord America. Si trovano in pieno Oceano Atlantico, a 1400km dalle coste portoghesi, di cui costituiscono una regione autonoma.
Possono essere suddivise in tre gruppi: quello orientale (Santa Maria e Sao Miguel), quello centrale (Terceira, Graciosa, Sao Jorge, Pico e Faial) e quello occidentale -e più remoto- (Corvo e Flores).
Questo arcipelago si presta ai più svariati itinerari.
C’è chi consiglia 14 giorni, chi 10, chi 3 settimane e chi addirittura si ferma soltanto a São Miguel per qualche giorno (scelta discutibile di due ragazzi incontrati a Cha Gorreana).
Noi abbiamo optato per 11 giorni effettivi, più 2 per andata e ritorno dall’Italia. 11 giorni comprensivi di São Miguel (3 giorni e 4 notti), Pico (4 giorni e 4 notti), Faial (1 giorno), São Jorge (1 giorno e 2 notti) e Terceira (3 giorni e 3 notti). Abbiamo dovuto escludere Santa Maria, Graciosa, Flores e Corvo per praticità.
Col senno di poi credo che il tempo sia stato perfetto, anche se avrei cambiato un giorno a Terceira con un altro giorno a Sao Jorge; ma questa - ahimè - è stata una scelta dettata - come dicevo prima - dai vari blog che non calzavano a pennello con la nostra idea di viaggio.

Vi lascio ora alla lettura delle nostre (dis)avventure in uno dei luoghi più magici mai visti.
Gli unici consigli che mi sento di lasciarvi - qualora voleste affrontare questo viaggio - sono: noleggiate sempre un auto, portatevi qualcosa che vi protegga dall'acqua e... comprate la guida Rother; lì troverete tutti i trekking dell'isola, con la possibilità di scaricarne le tracce gps. Noi l'abbiamo presa sotto consiglio del nostro libraio di fiducia (La Libreria del Viaggiatore), e mai scelta fu più azzeccata!
CAPITOLO 1 - SÃO MIGUEL
Da Milano a Ponta Delgada è una passeggiata, a meno che non tu suggerisca alla tua fidanzata di mangiarsi un quintale di baccalà mantecato. Allora lì si che due viaggi da 2h 30minuti ti peseranno più di una traversata transoceanica.
Va tutto splendidamente bene. Il volo è prenotato, il check-in è già stato fatto, tu hai il posto vicino al finestrino e siete arrivati in aeroporto col giusto anticipo. Cosa può andare storto? Qualcosa sicuro, mi pare chiaro.
Infatti, ecco lo sciopero del personale di terra. D’altronde non ho mai fatto tombola in vita mia, poteva andarmi dritta oggi?
Tra una peripezia e l’altra, ad ogni modo, si arriva in orario utile a Porto, scalo di giornata. La calma è ristabilita e non resta altro che scegliere un posto dove pranzare, prima di prendere il secondo volo, questa volta per Sao Miguel. Qui calo l’asso e creo scompiglio nella nostra vita di coppia; d’altra parte, da Milano a Ponta Delgada potrebbe essere una passeggiata di salute, ma se suggerisci alla tua fidanzata di mangiarsi un quintale di baccalà mantecato per pranzo, allora si che due viaggi da 2h 30minuti ti possono pesare più di una traversata transoceanica. Lo scalo passa via relativamente velocemente tra un silenzio meditativo ed uno di guerra.
Il volo, però, è regolare e - dopo qualche leggera turbolenza - arriviamo a Sao Miguel. Il pick-up di Magic Island per il ritiro dell’auto a noleggio è un po’ macchinoso, ma si riesce comunque ad arrivare in tempo utile a Ponta Delgada. Due passi per la cittadina e cena da Ta Gente. Ci vuole un po’ per adattarsi alla "rapidità" del servizio azzorriano, ma poi si apprezza tutto.. anche il primo battirone della vacanza, che ci riaccompagna mesti mesti e fradici al nostro B&B.
Indicazioni utili
Ryanair *** il più economico per la tratta, ma costantemente imprevedibile.
- 58 €/persona BERGAMO - PORTO
- 127 €/persona PORTO - PONTA DELGADA
Ta Gente *** 45€ una cena (leggera) per due.
Casa Physalis *** 80 €/notte una camera matrimoniale con bagno privato non troppo lontana dal piccolo centro di Ponta Delgada. Non ha parcheggio, ma di fianco c'è una scuola e qualcosa si trova.
CAPITOLO 2 - SÃO MIGUEL
Ma se Giugno è il terzo mese meno piovoso dell’anno, gli altri 9 cosa succede?!
Sfruttando un timido raggio di sole, ci si dirige verso la prima vera tappa della vacanza: Sete Cidades. “Timido raggio di sole” significa che è talmente introverso che non dura nemmeno il tempo di aprire la porta di casa. Si arriva a destinazione - infatti - con numerosi nuvoloni grigi, rumorosi e carichi d’acqua, che però non scalfiscono la nostra voglia di circumnavigare la Caldeira. Il paesaggio è spettacolare, come nelle cartoline. Da un lato l’oceano atlantico, stranamente tranquillo; dall’altro Lagoa Verde e Lagoa Azul, i gemelli diversi di Sete Cidades; il tutto separato da una dorsale vulcanica di un colore verde così vivo da non essere mai visto prima. Il motivo? Chiaramente la pioggia torrenziale che ci colpisce poco prima di raggiungere l’auto. Prendiamo la palla al balzo e ci dirigiamo verso Ponta da Ferraria. Bagnati siamo già bagnati, quindi perché non approfittare delle piscine naturali?! Il paesaggio lunare - anche qui - è da togliere il fiato. L’acqua - non così calda come si legge in giro - sicuramente aiuta a toglierlo, ma ne vale davvero la pena. Il bagno nell’oceano circondati da questi enormi costoni di roccia neri come la pece è - senza alcun dubbio - il momento più bello fino ad ora.
Se, per il momento, tutto è andato per il verso giusto, qualcosa - per forza - deve andare storto, e se la cena è l’ultima cosa in programma, non può che essere lei la prescelta.
Ponta Delgada ha circa 70.000 abitanti e 10 ristoranti. Questo vuol dire che, se per caso un decimo della popolazione decide di mangiare fuori quella sera, l’unica opzione che ti rimane è trovare l’unico ristorante indiano di questo simpatico arcipelago in mezzo all’oceano atlantico. Fortunatamente, cascherai in piedi.





Indicazioni utili:
Trekking Sete Cidades: quì sotto trovate la traccia GPS; sulla guida ROTHER è il percorso n° 10.
Ponta da Ferraria ***** per un bagno nell'Oceano Atlantico.
Namaste India *** ottimo compromesso per cascare in piedi.

CAPITOLO 3 - SÃO MIGUEL
Se Giugno è il terzo mese meno piovoso dell’anno, allora il crack è la droga più diffusa tra i blogger delle Azzorre.
Il timido raggio di sole di ieri è solo un lontano ricordo. Un ciclone ci sveglia all’alba, prendendoci a schiaffi con le sue correnti provenienti da Nord, Sud, Ovest ed Est… manco fossimo in una canzone degli 883.
Mentre ci dirigiamo alla Poça da Dona Beija, la mia mente continua a pensare a quello che avevo letto su un blog “..Giugno è il terzo mese meno piovoso dell’anno” Cerco di darmi una risposta… e me ne vengono in mente 3. Le espongo di seguito.
A) Chi ha scritto quel blog si fa di crack, e non uscendo di casa per drogarsi non si è mai accorto delle tempeste che imperversano sull’isola.
B) Chi ha scritto quel blog sa contare solo fino a 3. Il punto B mi porta all’ultima risposta.
C) Chi ha scritto quel blog è indubbiamente un vigliacco.
In realtà scopriamo che la risposta corretta è: Oscar, il ciclone più cattivo della storia dell’arcipelago. Bene così.
Fortunatamente la Poça da Dona Beija vale davvero il prezzo del biglietto. L’emozione più grande dopo il bagno nell’oceano. Stare in una pozza d’acqua bollente sotto alla pioggia ed in mezzo alla giungla mi dona una pace che non avevo da prima dell’alba… e di Oscar. L’ingresso puntuale all’orario di apertura ci permette di schivare l’orda barbarica dei turisti, che iniziano la danza delle doppie file non appena noi timbriamo l’uscita. Anche il cozido di Furnas è meritevole, e con la pancia piena ci dirigiamo verso Cha Gorreana. Avremmo fatto volentieri una tappa alla Caldeira das Furnas, ma chiaramente la dea bendata è rimasta al ristorante e non ce la sentiamo di sfidare un vento più forte della Bora.
La dea bandata sarà anche rimasta a Furnas, ma 3/4 dei turisti delle Azzorre e quel guascone di Oscar ci hanno chiaramente seguito. Impossibile anche solo pensare di fare un giro tra le piantagioni di the… e tantomeno stare al chiuso. Sfruttiamo gli assaggi gratuiti e torniamo verso la base, pronti per la cena da A’ Tasca.


Indicazioni utili:
Poça da Dona Beija ***** (valutare bene l’orario di ingresso, per evitare code infinite): 10 €/persona.
Restaurante Banhos Ferreos *** 45€ un pranzo per due.
A’ Tasca **** 50€ una cena onesta per due.
CAPITOLO 4 - SÃO MIGUEL
Ok che vivere nelle isole portoghesi significa vivere quattro stagioni in un giorno solo, ma qui per ora primavera ed estate si sono viste sì e no un quarto d’ora.
Finalmente São Miguel ci dà il buongiorno dimenticandosi raffiche di vento ai 200 orari e compagnia bella. Ok che vivere nelle isole portoghesi significa vivere quattro stagioni in un giorno solo, ma qui per ora primavera ed estate si sono viste sì e no un quarto d’ora.
Mete della prima parte di giornata: Caldeiras e Salto do Cabrito.
Mappa scaricata, traccia GPS caricata e si parte. E invece no. Non si parte perché se un sentiero inizia con una discesa e con una X su un paletto allora c’è qualche problema, quantomeno questo per la mia dolce metà. Passiamo la prima parte di trekking nella jungla azzorriana con sentimenti contrastanti. Da un lato io mi godo la folta e verde vegetazione, dall’altro lei medita come uccidermi dato che ho insistito per procedere nella direzione del GPS. Fortunatamente decide di non privarsi della mia compagnia e arriviamo al Salto do Cabrito, che merita decisamente il trekking e il sudore. Tempo di scattare due foto e facciamo ritorno alla macchina, che spostiamo di 500 metri fino a Caldeiras, dove facciamo ingresso nelle famosissime terme. “Terme”... due piscine, anche piccole, di acqua sulfurea pure tiepida. Esco più sudato di come sono entrato, ma va bene così.. perché ho appena scoperto che la X sul paletto di prima significava che il trail era momentaneamente chiuso e -quindi- non praticabile... e sono ancora vivo!
[Quindi, se nei vari trail azzorriani trovate delle X a bordo sentiero, significa che di lì è meglio non andare.]


Dopo Caldeiras, le mete sono Caldeira Velha (chiusa per ristrutturazione, ma paesagisticamente bellissima) e Lagoa do Fogo (inghiottita dalla nebbia, come se si trovasse nel bel mezzo della pianura padana).
Decidiamo di ripiegare per un veloce trekking tra le piantagioni di the di Cha Gorreana, e la scelta viene decisamente ripagata. Sembra di essere stati catapultati in Asia, ma al posto dei più classici lavoratori asiatici col cappello di bamboo ci sono gruppetti di azzorriani intenti a praticare la siesta. Ad ogni modo, il panorama è unico e il trekking vale decisamente la pena.
Decidiamo di fare una veloce tappa a Rabo de Peixe per una birretta, ma la scelta questa volta è infelice. Si ripiega, dunque, a Ponta Delgada per la cena a Casa Marisca. Ecco, questo è il vostro ristorante se non potete fare a meno di cocktail di gamberi come aperitivo e viennetta per cena. Se -invece- i vostri gusti sono altri, meglio scegliere un altro locale.





Indicazioni utili:
Salto do Cabrito *** trekking facile, paesaggio spettacolare; sulla guida ROTHER è il percorso n° 15. Sopra trovate il link con la traccia gps.
Caldeiras ** 6 €/persona l'ingresso. Non vale molto la pena, meglio deviare a Caldeira Velha *** !
Lagoa do Fogo : controllate le webcam, la visibilità qua è sempre scarsa. Noi l'abbiamo sempre tenuta monitorata e non è mai uscita dalla nube.
Cha Gorreana *** trekking facile e paesaggio davvero interessante. Si può poi vedere come producono il the e assaggiarne alcune specialità.
Casa Marisca ** 45 € una cena per due.
CAPITOLO 5 - PICO
Aaah che bella Pico!
Unico compito della giornata: riconsegnare l’auto a Magic Island per poi farsi riportare in aeroporto per il volo São Miguel – Pico. Fino ad adesso era andato tutto bene. Compagnia economica, pick up in aeroporto decente, consegna dell'auto altrettanto soddisfacente e macchina sopra le aspettative (Mercedes GLA invece che una Aygo). Qualcosa dovrà pur andar storto, no?!
Appunto. Annusiamo che qualcosa non andrà secondo i piani quando uno dei gestori del noleggio manco ci saluta e si china subito a controllare la sottoscocca, prima ancora di guardare la carrozzeria (unica cosa che ci avevano fatto controllare al ritiro). Ovviamente trova degli sfrisi (che quasi sicuramente già erano lì) e mi comunica che mi avrebbe trattenuto tutto il deposito, fino a che il carrozziere non gli avesse detto il costo del danno. Tranquilli dell’assicurazione fatta con Discover Cars (il sito su cui l’avevo trovata) cerco di fargli capire che non eravamo a conoscenza di quei danni e che non potevamo assumercene la responsabilità. Loro fanno orecchie da mercanti e a stento ci riportano in aeroporto. Fortuna che la mia dolce metà non padroneggia l’inglese al 100%, se no oltre la fattura del carrozziere ci saremmo beccati anche una denuncia per oltraggio.
Salutiamo São Miguel a bordo di un aereo ad elica. L’isola è bellissima ma il maltempo e l’ultima avventura con il noleggio ci lasciano un po’ di amaro in bocca.
Fortunatamente Pico ci accoglie con un cielo terso e dei panorami mozzafiato prima ancora di atterrare.

Il noleggio dell’auto è rapido e indolore. Dopo un primo due di picche da Ilha Verde (“Do you want to rent a car without any reservation? Ahahahah”) troviamo un Mitsubishi Outlander dal vicino sfigato, e subito ci dirigiamo verso Santa Luzia, dove dalla chiesa del paese parte un trekking ad anello mozzafiato. Attraversiamo le vigne laviche di Pico, costeggiamo l’Oceano Atlantico e ammiriamo le assurde piscine naturali che si sono formate nel tempo. Il tutto con la gola secca perché l’unica bottiglietta che avevo se la sono tenuti in aeroporto. Vi pare che possa andare tuuuutto per il verso giusto?
Fortuna che troviamo un baretto sull’oceano. Un sorso di Super Bock, il Pico che spunta da dietro le nuvole e tutte le tossine della giornata se ne vanno senza più tornare. Aaah che bella Pico, per ora non c’è paragone con São Miguel.







Indicazioni utili:
Magic Island * esperienza non felice, evitate di prenotare da loro. Il prezzo, rispetto agli altri noleggi, fa gola; ma il servizio non vale assolutamente il risparmio.
- un'auto compatta per quattro giorni: 105,10 €
SATA Azores Airlines **** volo puntuale, check in velocissimo
- 92 €/persona Ponta Delgada PDL - Pico PIX
Tropical Rent a Car **** un Mitsubishi Outlander (unica scelta disponibile, non avendo prenotato) per tre giorni: 219,00 €.
Trekking di Santa Luzia **** panorama spettacolare. Sopra trovate la nostra traccia GPS; sulla guida ROTHER è il percorso n° 34.
Casa do Furtadinho **** 65 €/notte un'intera casa con camera matrimoniale, bagno, cucina, salotto, veranda e giardino; a meno di 15 minuti a piedi dal centro di Madalena. L'host è super, gentile e sempre a disposizione.
CAPITOLO 6 - PICO
La vista dalla cima del Pico Pequenho è impagabile, ma la discesa è più logorante di una maratona fatta saltellando su un solo piede.
Prima sveglia a Pico. Colazione in veranda e da dietro le bianche casette di Madalena spunta maestoso, coi suoi 2351 metri, il Pico, la cima più alta dell’arcipelago e di tutto il Portogallo.
Sarà l’obiettivo della nostra giornata, ma per raggiungerlo, il nostro Mitsubishi Outlander ci deve portare a Casa da Montanha, il punto di partenza del trekking. Sembra una passeggiata; basta accendere la macchina, inserire Casa da Montanha nel navigatore e andarci. Ma se sulla tua strada - per di più di traverso - si mette la mucca Wilma, allora lì sì che sono problemi.
Fortunatamente Wilma teme l’avvicinarsi dell’Outlander e così Casa da Montanha ci apre le sue porte. Prima di partire, le guide ci danno i GPS e ci fanno un piccolo brief su come affrontare la salita. Andata e ritorno sono stimate in 7h (3 per salire e 4 per scendere). Forse non sanno con chi hanno a che fare. Iniziamo la scalata verticale per la cima con un passo che nemmeno Alex Schwazer a Pechino 2008. Superiamo chiunque si palesi sulla nostra strada e, arrivati in cima, non ci accontentiamo e puntiamo il Pico Pequenho (una mini-cima che si staglia sopra al cono del vulcano). Pranzo al sacco sotto il sole delle Azzorre, qualche foto e affrontiamo la discesa. Torniamo a Casa da Montanha in 3h 45min, battendo qualsiasi record segnato fino ad allora. La vista dalla cima del Pico Pequenho è impagabile, ma la discesa è più logorante di una maratona fatta saltellando su un solo piede. I 1140 metri di dislivello sembra che si facciano sentire solo durante il rientro alla base.







Riponiamo legamenti ed articolazioni negli zaini e decidiamo che il resto della giornata sarà dedicato al relax. Furna de Santo Antonio, Cais do Mourato e Porto da Formosinha ci accolgono una alla volta e ci permettono di riportare i nostri corpi a temperature più umane. L’aperitivo al Cella Bar con due vini locali è la ciliegina sulla torta di una giornata bellissima.

Indicazioni utili:
Trekking al Pico *** escursione bella ma non semplice, più per la discesa logorante che per il dislivello positivo. Meglio prenotare in anticipo biglietti per la salita al Pico sul sito di Casa da Montanha (25 €/persona) perchè gli ingressi sono limitati. Sopra trovate la nostra traccia GPS, sulla guida ROTHER è il percorso n° 33.
Cella Bar *** ottimo per una cena e/o un aperitivo con vista su Faial e Oceano Atlantico.
CAPITOLO 7 - PICO
Quando ti dicono che i capodogli riaffiorano anche dopo 45 minuti inizi a pensare che due nuvolette innocue non è che siano proprio cattive..
Nonostante la sveglia suoni decisamente di buon’ora, la maestosità del Pico ci dà il buongiorno anche questa mattina. Il vulcano si staglia imponente nel cielo terso delle Azzorre.
La meta di oggi è Espaço Talassa, a Lajes do Pico; lo scopo? Whale whatching!
La estrada longitudinal (9 km di asfalto in linea perfettamente retta), per quanto pittoresca e unica, non aiuta certo a tenere gli occhi ben aperti. Ad aiutarci a farlo, è un temporale che arriva dal nulla. Fortunatamente, ci lava, passa e se ne va… come a sdebitarsi dell’eccessiva quantità d’acqua patita - e subita - a São Miguel.
A Lajes do Pico splende il sole e gli unici problemi che ci si palesano riguardano solamente cosa indossare: ciabatte o scarpe? Prender freddo o lavarsi? Alla fine, non scelgo nulla e cerco solo di trovare un metodo sufficientemente efficace per non bagnare la mia macchina fotografica. Un rapido brief per capire a cosa andremo incontro e dritti verso i gommoni. Personalmente ho un deficit della memoria a breve termine, ma del brief ricordo in modo particolarmente chiaro “non portate berretti, o -se volete portarli- girate la visiera” … ecco, l’austriaca davanti a me non ha capito assolutamente nulla, e -perdipiù- il suo cappuccio in goretex mi prende a schiaffi ad ogni onda. E credetemi: l’Oceano Atlantico di onde ne offre molte! Fortunatamente, il giro prende una piega diversa: un gruppo di Pilot Whales (dei simpatici delfinoni dalla testa tonda) ci guida al largo verso un branco di Capodogli. WOW. Il tempo si ferma. Un capodoglio femmina innalza la sua coda e si inabissa nell’oceano. Rimaniamo talmente inebetiti dall’eleganza e dalla maestosità del gesto che non premo nemmeno lo shutter della mia Lumix. L’occasione, però, ricapita dopo non molto; nonostante, il più delle volte, possano servire anche 40 minuti per vederli riemergere. Un esemplare femmina di quasi 15 metri riappare dall’abisso e ossigena il suo dorso a fianco del nostro gommone. È una scena davvero spettacolare, e questa volta non me la lascio sfuggire. Anche questo esemplare di capodoglio ci saluta inabissandosi e lasciandoci alla compagnia di un branco di delfini, che ci riaccompagnano , saltellando dentro e fuori dall'acqua, al porto di Lajes do Pico, dove ci aspetta il nostro Mitsubishi.





Destinazione del pomeriggio: Calheta de Nesquim. Il trekking parte dalla chiesetta del paese, ma i primi cinque chilometri sono totalmente inutili. Il sentiero si inerpica tra sterpaglie e alcuni bricchi azzorriani, non concedendo nemmeno degli scorci apprezzabili. L’unico insegnamento che ci regala è che se vuoi fare il contadino a Pico devi avere 1) un pick up sgangherato 2) un cane davvero arrabbiato. Fortunatamente, la solfa cambia non appena torniamo a costeggiare l’oceano. Le piscine naturali di Poça das Mujas sono davvero delle chicche e ci rigenerano.
Pico ci ha regalato ancora una volta una giornata magica. Chissà se Faial farà lo stesso.


Indicazioni utili:
Espaço Talassa **** puntuali, competenti e simpatici. Esperienza mozzafiato ed irrinunciabile. Davvero apprezzabile l'onestà nel non promettere ciò che non possono garantire (a differenza di tanti altri, dicono che non possono assicurarti di vedere le balene, in quanto il passaggio di branchi in quella data fascia oraria non dipende da loro. A loro sta l'abilità di individuarli.)
75 €/persona. Va prenotato con anticipo.
Trekking alla Calheta de Nesquim ** non merita lo sforzo profuso. Sopra trovate la nostra traccia GPS, sulla guida ROTHER è il percorso n° 41.
Poça das Mujas *** vale il passaggio.
CAPITOLO 8 - FAIAL
Se la tua fidanzata ha ciccato tutti i bivi in un sentiero dove c’era il 50% di probabilità di indovinare la direzione corretta... figuriamoci ora in una rada lavica!
Questa mattina la sveglia è indiscutibilmente meno severa, anche perché Atlântico Line ci ha avvisati che il traghetto per Horta sarà in ritardo di due ore. Ci avviamo, dunque, a piedi e con estrema calma al porto di Madalena, godendoci gli scorci che offre il panorama.
L’imbarco è rapidissimo e la tratta segue lo stesso copione. 25 minuti e il traghetto si ancora alla banchina del porto di Horta. Con la coda dell’occhio ispezioniamo il parcheggio della zona arrivi (che poi è la stessa di quella delle partenze) e notiamo che il rapporto mezzi di trasporto / passeggeri non è assolutamente favorevole ai nostri piani. Decidiamo, quindi, di rimettere in pratica il ritmo dimostrato nella salita al Pico e, non appena la crew di Atlântico Line dà il via allo sbarco, partiamo come razzi. Conquistiamo subito la prima posizione e il taxi n°1 non ci sfugge. Jorge non è un taxista di molte parole (e sicuramente il mio livello base di portoghese non aiuta più di tanto) ma definitivamente efficiente. In un batter d’occhio siamo alla chiesetta di Capelo, dove parte il trekking che ci porterà prima a Capelinhos e poi a Varadouro. Il trail sale senza grossi strappi fino a raggiungere Cabeço Verde e da lì il panorama inizia ad offrire prospettive e scorci che vi faranno decisamente perdere la concentrazione. La distesa lavica che si staglia verso l’oceano contrasta senza esitare il verde di tutte le caldere che si costeggiano. Cercare di seguire il gps all’interno della fitta nella vegetazione azzorriana non è semplice, in particolar modo se la vostra dolce metà confonde un ascend to the right con un descend to the left.
Finalmente si arriva a Capelinhos ed il paesaggio lunare è spettacolare. Si viene catapultati dal verde intenso della rigogliosa vegetazione, dove si appostavano i balenieri di un tempo, al nero della colata lavica che dal 1957 ha cambiato fisionomia all’isola. Ciò che ci circonda è inebriante. Ci perdiamo a fotografare, ammirare e leggere la storia del posto.






Personalmente, sfrutto questo momento di assuefazione per prendere in mano le redini dell’orientamento e condurci sani e salvi a Varadouro. Se la tua fidanzata ha ciccato tutti i bivi in un sentiero dove c’era il 50% di probabilità di indovinare la direzione corretta... figuriamoci ora in una rada lavica!
Raggiungiamo Varadouro in poco più di mezzora e le sue piscine naturali non fanno altro che confermare la bellezza vista fino ad ora in questi scenari. Sfruttiamo la pausa per rigenerarci e per ripulirci dalle tonnellate di polvere lavica accumulate in calze, scarpe, vestiario e non.

Chiamo Josè e il mio portoghese colpisce nel segno: venti minuti ed è lì, pronto per riportarci ad Horta al Peter’s Cafè, tappa obbligata per chi passa da Faial. Le limpas sono sensazionali, anche se veniamo moralmente obbligati a mangiarle con le mani, nonostante i 4156° C del piatto sfrigolante appena uscito dal forno.
Finita la nostra cena, ci dirigiamo verso il porto… felici e pieni di una giornata davvero entusiasmante.


Indicazioni utili:
Atlântico Line *** unica chance per effettuare lo spostamento, ma comunque sufficientemente puntuali e precisi. 7.60 €/persona andata e ritorno. Meglio prenotare per tempo.
Trekking Capelinhos **** panorami unici. Vale la pena allungare e non effettuare il rientro a Capelo ma alle piscine naturali di Varadouro. Il trekking fino a Capelinhos è il n° 49 sulla guida ROTHER; quì sopra, invece, la nostra traccia GPS.
Peter's Cafè **** tappa obbligata se passate per Faial. 40 € una cena (leggera) per due.
CAPITOLO 9 - PICO
D'altronde, sarebbe stato chiaramente troppo pretendere sole e bel tempo per più di tre giorni.
La coda del ciclone Oscar decide di venire a trovarci anche a Pico. D’altronde, sarebbe stato chiaramente troppo pretendere sole e bel tempo per più di tre giorni. Di fatti, pioggia e vento si abbattono impetuosamente sulla nostra casetta, costringendoci a temporeggiare ed aspettare un miglioramento del clima.
Non appena il vento cala al di sotto dei cento orari, decidiamo di uscire; armati di antivento, poncho e chi più ne ha più ne metta, ci dirigiamo verso Criaçao Velha. Le nuvole basse, la pioggia fine e il rumore delle onde che si abbattono sulla costa rendono il panorama ancora più magico di quanto non sia già. Il verde delle vigne e il rosso del mulino, in contrasto col nero delle rocce laviche, acquistano un tono mistico che rende tutto davvero impressionante. L’unica cosa in grado di riportarci sul pianeta Terra è lo stato dell’oceano e la conseguente preoccupazione del saper di dover prendere un traghetto entro qualche ora.





Decidiamo, quindi, di cambiare momentaneamente vista e riportare alle nostre menti relax e tranquillità. Ci fermiamo -così- alla Taberna do Canal per un buon pranzo, e già il fatto di non venir balzati ci sorprende. Il lauto pranzo ci ridà vigore e ci guida verso il porto di Madalena, dove prendiamo un taxi. Direzione: Gruta das Torres.
Ecco, Gruta das Torres è l’emblema di questo blog. Se volete organizzare un viaggio alle Azzorre, troverete questo posto in qualsiasi articolo o classifica. “Açores unforgettable places”, “Pico hidden gems” o ancora “Top 10 in Azores” e chi più ne ha più ne metta. Noi preferiremmo catalogarla come ai tempi fece Fantozzi con la corazzata Potemkin.. “Una cagata pazzesca!”. Vale la pena giusto se il clima è senza pietà e vi impedisce qualsiasi altra attività.
Riposti caschetto e torcia all’ingresso, richiamiamo il taxi e ci facciamo riportare prima a casa a prendere i borsoni e poi al porto, in attesa del traghetto per São Jorge.

Il traghetto è puntuale e alle 20:05 salpiamo in direzione Velas. Il Pico, dai suoi 2351 metri, decide di uscire maestoso dalle nuvole e darci un ultimo saluto, in compagnia di uno dei tramonti più belli della nostra vita.




Per fortuna, l’oceano si è calmato e il traghetto di Atlântico Line è regolare e puntuale. Sbarchiamo a Velas in perfetto orario e ad aspettarci troviamo il nulla più totale. Non un taxi, non un bus. Non un umano. L’unico a dare segni di vita è Jorge, il nostro host, che in un batter d’occhio (e in uno stridere di gomme) ci viene a prendere e ci porta nel nostro bungalow vista oceano. L’ora è tarda e l’Oceano Atlantico non si vede neanche con la torcia; si sentono, però, le berte maggiori che nidificano sul tetto. Aaah che fantastica nottata che ci aspetta!
Indicazioni utili:
Criaçao Velha *** passeggiata pianeggiante assolutamente da fare.
Taberna do Canal *** 45 € un pranzo per due.
Gruta das Torres * da visitare solo se non ci sono alternative. L'isola offre attività e luoghi decisamente più affascinanti. 10 €/persona il biglietto d'ingresso.
Atlântico Line *** Pico (Madalena) - São Jorge (Velas) 10.50 €/persona solo andata. Meglio prenotare per tempo.
Intact Farm Resort **** 85 €/notte un bungalow vista oceano con camera matrimoniale, bagno, cucinino, salotto e veranda. Jorge è il miglior host che si possa desiderare. Più unico che raro.
CAPITOLO 10 - SÃO JORGE
Scatto una foto. Poi due. Poi tre. A fine giornata ne conterò più o meno un centinaio.
Ci svegliamo con la vista più bella da quando siamo atterrati alle Azzorre. La colazione ce la gustiamo in veranda, con vista sull’oceano e sul Pico, che fa capolino dall’orizzonte. Scatto una foto. Poi due. Poi tre. A fine giornata ne conterò più o meno un centinaio.
Nel tempo di uno scambio di “good morning” via sms, Jorge, il nostro host, fa capolino dalla veranda e ci accompagna all’aeroporto a ritirare una macchina che la sera prima ha trovato per noi. Prima di lasciarci sgommare, ci da due dritte per la meta della nostra mattinata: Fajã dos Cubres. Meglio lasciare la macchina all’arrivo del trekking (proprio a Fajã dos Cubres, vicino alla chiesa), chiamare un taxi e farsi portare a Serra do Topo, così da fare il trekking in discesa e poter ammirare il panorama! Il piano funziona alla perfezione. Il panorama di São Jorge e delle sue Fajãs è spettacolare, e in meno di tre ore siamo di nuovo alla macchina, in tempo per un panino e una birra.






Ripartiamo in direzione Fajã dos Vimes, ma lo scenario non regge il confronto con quanto visto finora. Ne approfittiamo per bere un caffè veloce da Caffè Nunes e ci dirigiamo subito a Fajã do Ouvidor. Davanti a noi si presenta uno dei paesaggi più belli della nostra vita. Pare di essere stati catapultati su un altro pianeta. L’Oceano Atlantico, col suo blu intenso, incontra il nero di una colata lavica del Pico da Esperança, per formare una piscina naturale tra le più suggestive della Terra. Restiamo inebetiti per qualche attimo di fronte a questo scenario… ma poi torno a scattare una foto dietro l’altra. Ci fermiamo per qualche nuotata rigenerante. Arrivare a nuoto nel punto in cui le onde dell’oceano si rompono contro la barriera della colata lavica è assurdo: da un lato la frenesia dell’oceano, dall’altra la tranquillità di una piscina.





Rigenerati dalla freschezza dell’acqua e dal panorama, ripartiamo col nostro tour de force in direzione Sete Fontes. Questa volta il tempo non è dalla nostra e l’intero parco viene avvolto da nuvole basse. Il breve trekking è inutile: dalla cima non si vede altro che la nuvola stessa.
Mesti mesti facciamo ritorno verso Velas. Cena nell’unico ristorante del paese e ritorno al nostro Bungalow. Domani ci aspetta il volo più veloce di sempre.
Indicazioni utili:
Trekking Fajã dos Cubres *** il panorama è impressionante. Vale la pena lasciare la macchina vicino alla chiesa di Fajã dos Cubres e farsi portare in taxi fino a Serra do Topo. Il trekking è il n° 56 sulla guida ROTHER; sopra, invece, la nostra traccia GPS.
Fajã dos Vimes * decisamente meno suggestiva della precedente.
Caffè Nunes * l'idea che il caffè sia artigianale e biologico è fantastica, ma di per sè non vale lo spostamento e la visita.
Fajã do Ouvidor ***** Assolutamente da non perdere.
CAPITOLO 11 - TERCEIRA
La berta maggiore è una delle piaghe d’Egitto. O forse uno dei sette peccati capitali. Non lo sappiamo con certezza, ma per certo sappiamo che è un animale infimo, subdolo.
Ci svegliamo domandandoci se la berta maggiore sia annoverata tra le piaghe d’Egitto o tra i peccati capitali. Non ci è ben chiaro se sia o meno nel periodo di riproduzione, ma la cosa certa è che ci tiene a farlo sapere a tutti.
Ancora storditi da una notte difficile, ci dirigiamo verso l’aeroporto di São Jorge. È - per distacco - il più piccolo che abbia mai visto, ma almeno è impossibile avere difficoltà nel trovare il banco del check-in o il gate.
L’aereo che ci porta a Terceira è ancora più piccolo e sgangherato di quello che ci ha portato da São Miguel a Pico, e il volo è ancora più breve. 18 minuti e ci stiamo dirigendo al banco del check-in di Ilha Verde, pronti a ritirare l’auto che ci scarrozzerà per Terceira.
Saltati su un magico Pandino, puntiamo Angra do Heroísmo: la città più grande dell’isola. Dopo dieci giorni, un luogo che davvero può essere considerato quantomeno una cittadina.




Giriamo in lungo ed in largo le coloratissime viuzze di Angra, finché non arriviamo al Monte Brasil, che decidiamo di sfidare a piedi. Dopo circa nove chilometri, ne usciamo malconci e decidiamo di andare in hotel… dopo il tête-à-tête con le berte maggiori abbiamo bisogno di una buona cena e di un po’ di riposo.



Indicazioni utili:
SATA Azores Airlines **** volo puntuale, check in più che velocissimo
- 61 €/persona São Jorge - Terceira
Ilha Verde *** è il noleggio più diffuso nell'arcipelago; buon compromesso tra qualità e prezzo.
- noleggio di una Fiat Panda per tre giorni: 148,45 €
Trekking al Monte Brasil ** offre una vista un po' diversa della città e di ciò che la circonda; quì sopra la nostra traccia GPS.
Hotel Teresinha *** si trova a Praia da Vitória, per essere più vicini all'aeroporto.
- una camera matrimoniale con bagno privato e colazione inclusa: 61,20 €/notte.
CAPITOLO 12 - TERCEIRA
La guida Rother segna due ore e mezza per cinque chilometri. La prendiamo sottogamba. Ovviamente, sbagliamo a farlo.
Dopo dodici giorni, finalmente ci aspetta una colazione a buffet. Mentre mi sfogo con le uova strapazzate, la mia dolce metà mi illustra il piano della giornata come un sergente farebbe con le proprie reclute: Misterios Negros, Biscoitos e Quatro Ribeiras. Non mi oppongo alle sue scelte e, accesa la temibile Panda, ci dirigiamo verso il trekking di Misterios Negros. La guida Rother dà due ore e mezza come previsione, per soli cinque chilometri. Pff… la prendiamo sottogamba. Ovviamente, sbagliamo a farlo. Il percorso si snoda nella verde jungla azzorriana, e la fitta e selvaggia vegetazione non è il solo ostacolo che ci si presenta, dato che le piogge e l’umidità (eccessiva) rendono il terreno un infinito pantano da cui è realmente difficile uscire. Il percorso – ad ogni modo – è davvero apprezzabile; il panorama – forse inutile dirlo ancora – è spettacolare: sembra di essere fuori dal mondo, e forse lo si è davvero.







Ritornati alla macchina, puntiamo le piscine naturali di Biscoitos. Il panorama e la freschezza dell’acqua ci rigenerano totalmente e ci regalano le energie necessarie per raggiungere Quatro Ribeiras e compiere un altro bellissimo trekking al fianco dell’oceano.







Tappa velocissima in albergo e ci dirigiamo a São Mateus, un piccolo villaggio a dieci minuti d’auto da Angra do Heroismo. L’obiettivo è: Beira Mar. Abbiamo letto che qui si mangiano le migliori limpas dell’isola, e fortunatamente è così. Sono al pari di quelle mangiate al Peter’s Cafè di Horta, ma con la fortuna di essere in una terrazza con vista sull’Oceano Atlantico e sul tramonto di Terceira.
Indicazioni utili:
Trekking Misterios Negros *** un assaggio della fitta jungla azzorriana. Merita decisamente la visita. Il trekking è il n° 65 sulla guida ROTHER; sopra, invece, la nostra traccia GPS.
Biscoitos ** sicuramente non una delle piscine più suggestive, ma comunque apprezzabile.
Trekking Quatro Ribeiras ** il trekking è il n° 64 sulla guida ROTHER, con un taglio; sopra, invece, la nostra traccia GPS.
Beira Mar **** da non perdere. Immancabili le limpas. 55 € una cena per due vista oceano.
CAPITOLO 13 - TERCEIRA
Ultima giornata alle Azzorre. Anche le cose belle finiscono, purtroppo.
Ultimo giorno. Ultima giornata alle Azzorre. Anche le cose belle finiscono, purtroppo. Fortunatamente, però, il buffet continentale dell’hotel non finisce, ed è già un bel traguardo.
L’obiettivo della mattinata è trovare una scuola di surf segnalata non troppo lontano da Praia da Vitória. Google la segnala aperta 24/7, il che è sospetto dato che non risponde al telefono nemmeno per sbaglio. Decidiamo di provare a stanarla con una bella ronda a bordo del Pandinho, ma i nostri sforzi purtroppo sono vani e della scuola non troviamo nemmeno l’ombra. Concludiamo le ricerche e mettiamo in atto il piano b: trekking Serreta – Lagoinha.
Sulla strada per raggiungere il punto di partenza del trekking (una viuzza poco distante dalle EN-1, la strada che circumnaviga l’isola), incrociamo anche Gruta do Natal, ma freschi dell’esperienza della Gruta di Pico decidiamo di ringraziare e proseguire.
Il punto di partenza del trekking è ben segnalato; dunque, una volta lasciata la macchina al parcheggio, iniziamo a camminare. Il percorso è molto bello; meno scenico degli altri ma comunque sempre decisamente apprezzabile. All’inizio, il sentiero si snoda all’interno di un bosco di piante altissime, che ai nostri occhi paiono come sequoie. La fitta vegetazione ci trae in inganno e, all’uscita dal bosco, veniamo sorpresi dal cielo, che in trenta minuti scarsi è diventato plumbeo e non promette altro che acqua. Affrontiamo, quindi, la scalinata che porta a Lagoinha in velocità e, una volta giunti alla caldera, facciamo dietro font e iniziamo il rientro sotto una pioggerella sottile. Finita la scalinata, la pioggia inizia ad infittirsi. La via del ritorno non prevede l’attraversamento di boschi, e veniamo pertanto colpiti senza alcuna pietà dal diluvio. Terceira, come Pico, vuole evidentemente salutarci con un battirone. Preso atto di questo, diamo per fatto il bagno dell’ultimo giorno.




Ripieghiamo prima ad Angra do Heroísmo per gli ultimi regali e poi da Queijo Vaquinha, per qualche assaggio di formaggi locali. Ultimata la degustazione, ripieghiamo in albergo per chiudere i bagagli e riportare il Pandinho da Ilha Verde.
Torniamo a piedi dall’aeroporto e Terceira ci saluta regalandoci la vista di qualche nascosta e coloratissima chiesetta (tipiche dell’isola).
L’ultima cena azzorriana è a tema street food, e le galinhas fritas in riva all’oceano sono il modo migliore per concludere questa vacanza.
Indicazioni utili:
Trekking Serreta - Lagoinha ** Il trekking di riferimento è il n° 62 sulla guida ROTHER; sopra, invece, la nostra traccia GPS (che esclude Ponta do Queimado).
Queijo Vaquinha *** sicuramente non il luogo esteticamente più apprezzabile dell'isola, ma i formaggi sono davvero buoni.